Goldoni al Corriere Adriatico: “Zero alibi, ora serriamo le fila”

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Stefano Goldoni fra outing e autocritica: «Le colpe – dice il tecnico di una Fc Vigor alla terza sconfitta consecutiva – sono tutte mie e me ne faccio carico. Non metteteci in mezzo la società, che sta facendo moltissimo. Semmai, sono io che non sono riuscito a stabilire la giusta comunicazione con i giocatori. Le assenze? Quelle di Pallavicini e Roberto hanno inciso parecchio, ma questa è un’attenuante che non cambia il succo del discorso. Mi prendo le mie responsabilità, tenetene fuori club e giocatori. E dico che adesso è tempo di guardarsi dietro. Per come si sono messe le cose, restare in categoria è l’unico obiettivo. L’affermazione può dare fastidio, specie pensando ai propositi che coltivavamo, ma la realtà è sotto i nostri occhi e non si può far finta di non vedere».

Dalla società giungono messaggi di stimolo: «La sosta non ci ha giovato – dice il team manager Graziano Morsucci – ma anche a Mondolfo ho visto i ragazzi battersi, mostrando di credere ancora al recupero. La situazione non è facile ma dobbiamo mantenerci sereni, concentrandoci sul cammino che resta da fare. Nessun programma, solo raccogliere più punti possibile».

Dagli aficionados l’ammissione che le attese erano differenti: «Non ci spieghiamo – dice Mario Cammarota, personaggio emblematico della tifoseria vigorina – come sia possibile trovarci in questa posizione dopo quanto è stato fatto in estate. Stop come quello col Cantiano, con la squadra attinta da assenze di peso, possono anche starci, ma gli esiti della stagione sono assai diversi rispetto alle attese. Anche se per tutto il torneo, tra pali e infortuni, non ce n’è andata dritta una».

In chiusura, un abbraccio e un affettuoso in bocca al lupo al collega Luciano Rossini, con l’auspicio di rivederlo al più presto al suo posto in tribuna stampa.

Raoul Mancinelli
Articolo tratto dal Corriere Adriatico del 17/04/2018