Campionato di Eccellenza: la Vigor ancora spera di tornare a giocare

E’ evidente che la situazione stia diventando sempre più complicata. Il Covid, i protocolli, i divieti e il tempo a disposizione è sempre meno. Ma l’amore che lega ogni componente della Vigor Senigallia al mondo del calcio, ora più che mai, rafforza il nostro più forte pensiero: la speranza è l’ultima a morire.

Questo concetto così sentito e condiviso da tutto l’ambiente ci aiuta a credere che ci siano ancora delle possibilità relative a una possibile ripartenza.

In questi giorni, il presidente Franco Federiconi e capitan Nicola Vitali hanno fatto da portavoce proprio di questo pensiero. Attraverso la testata giornalistica del Corriere Adriatico, intervistati dal giornalista Peppe Gallozzi, i due simboli di società e spogliatoio rossoblu hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni di cui vi alleghiamo anche i rispettivi articoli.

Federiconi: “Batosta definitiva per la stagione in corso? Non facciamo l’errore di giungere a conclusioni affrettate. Il tempo c’è ancora, così come la possibilità di chiudere lasciando che sia il campo a decidere. L’unica cosa che speriamo è di poter tornare dopo il 5 marzo ad allenarci non più individualmente”. E ancora: “Ho letto di un campionato ridotto ai mesi di aprile-maggio-giugno con playoff allargati e blocco delle retrocessioni. Vorrei posizioni ufficiali, basta con le ipotesi e con i sentito dire. Da parte nostra stiamo facendo tutto il possibile per tornare in campo, dalla Vigor Senigallia nessun giocatore andrà via, anche perché sono tutti felici di rimanere. La mia voglia di giocare è quella di sempre, non so se altri presidenti abbiano lo stesso mio pensiero”.

Vitali: “Tra di noi ci sentiamo quotidianamente e siamo in contatto costante anche con Andrea Fiumana dell’Assocalciatori. Mi chiedo cosa ci differenzi dalla Serie D, se giocano loro non vedo perché non possiamo farlo noi viste le situazioni più o meno simili che ci sono. Sui costi dei tamponi basta trovare degli accordi, sono certo che ognuno di noi giocatori è pronto a recitare la propria parte. Se c’è la volontà di riprendere le soluzioni si trovano e, da parte nostra, siamo pronti a sederci intorno ad un tavolo con le società e le istituzioni per far capire che riprendere a giocare è fondamentale”.