Dopo il Dpcm, parla Frulla: “Vigorina, andiamo avanti. E aspettiamo che torni il sole”

SENIGALLIA – Il settore giovanile della Vigor Senigallia era pronto per tornare attivo nel campionato, ma ora è necessario fare un passo indietro. Alla luce dell’ultimo Dpcm emanato il 18 Ottobre la Scuola Calcio Vigorina ha dovuto rivedere la pianificazione delle proprie attività. Per capire meglio gli effetti delle nuove disposizioni abbiamo ascoltato il Vicepresidente e Responsabile Settore Giovanile del club rossoblu, Rino Frulla.

“A conti fatti non è cambiato niente – esordisce il dirigente vigorino – . Eravamo pronti per tornare a giocare. E a ricominciare un tipo di allenamento più adatto a questo sport. Purtroppo il Covid non dà tregua e a fronte anche del Dpcm siamo costretti a fare un passo indietro e continuare con le attività svolte fino ad ora. C’è però tanta confusione, le voci all’interno delle varie squadre sono discordanti. Per questo è prevista una riunione federale giovedì 22 Ottobre, con la speranza che si capisca se dare il via o meno a questo campionato. Dato che sarebbe dovuto iniziare questo weekend”.

Nel dettaglio, come vi siete riorganizzati?

“Torneremo in campo allo stesso modo di quando siamo ripartiti. La preparazione sarà la stessa di questa estate. Ossia esercizi individuali, nessun contatto o scontro diretto e ovviamente sono sospese anche le partite. Questa tipologia di esercizi è molto limitata per il calcio, per cui è importante poter tornare presto al consueto training. Siamo già attrezzati anche per il rispetto di tutte le altre misure di sicurezza stabilite. C’è sempre stata massima attenzione”.

I ragazzi come stanno vivendo questa rigidità?

“Il problema principale per loro è quello delle docce, ma resta ancora irrisolvibile. Non potendo far entrare tutti negli spogliatoi abbiamo fatto una selezione. Possono lavarsi solo i calciatori che hanno più di 15 chilometri di strada da fare. Ovviamente c’è chi si lamenta perché anche se più vicino, magari impiega lo stesso tempo per tornare a casa. Se fino ad oggi tale questione è stata gestita abbastanza bene, ora con l’arrivo del freddo e del cattivo tempo potrà rappresentare un problema serio”.

Qual è l’umore tra i giovani, sapendo che probabilmente non ci sono partite in vista?

“Per i ragazzi è già importante poter tornare in campo. I mesi del lockdown sono stati difficili, sia per loro che per le famiglie. Sono tutti entusiasti di poter giocare anche se gli allenamenti non sono gli stessi di prima. Certo, se si rientrasse nella normalità sarebbero ancora più felici. Anche i genitori sono contenti di poter far svagare i figli per qualche ora”.

Aspettative?

“È difficile anche farsi delle aspettative ora come ora. Diciamo che è come quando fuori piove e aspetti che esca il sole”.