Fra fango e caldaie: le nostre scuse al Sassoferrato e un aneddoto per sorriderci sopra

Il giorno dopo la partita di Sassoferrato sulla nostra pagina facebook è stato pubblicato questo commento:

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Allora guardiamo la foto e pensiamo: sì, in effetti non è lo spogliatoio più pulito del mondo. Però guardiamo meglio e pensiamo anche: abbiamo giocato su un campo d’erba e terra bagnati, un po’ di fango e di sporco a terra dopo una partita del genere, disputata su un campo del genere… c’è sempre, sin da quando gli inglesi (ringraziando Dio) hanno inventato il calcio. A terra si vedono anche un po’ di salvapelle e una bottiglietta di plastica. Non ci sembra una cosa fuori dal normale. Di sicuro non volevamo mancare di rispetto. Una cosa è certa e la diciamo molto sinceramente, con la massima umiltà: siccome eravamo ospiti, al di là dei canoni di pulizia post gara a cui tutti siamo abituati ogni weekend, se questo tipo di spogliatoio vi ha infastidito ce ne scusiamo e la prossima volta staremo più attenti. E se servirà vi chiederemo in prestito lo scopettone per pulire, promesso.

Detto ciò ci piace anche chiudere con un sorriso e raccontare un aneddoto relativo a quanto accaduto prima della partita, quando abbiamo capito che la caldaia non funzionava: il nostro mister Stefano Goldoni, che per lavoro di caldaie ci capisce quasi quanto di calcio, l’ha prontamente sistemata, in pochi minuti (per la gioia vostra e nostra, visto che sabato non era proprio caldino). Ecco, ci piace pensare a questo episodio come scuse anticipate per uno spogliatoio che, ripetiamo, non ci sembra la fine del mondo, ma che la prossima volta ci impegneremo da ospiti a lasciare meno sporco.